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Gnocchi di Formaggio di Fossa di Sogliano DOP con Crema e Gamberoni
Gnocchi di Formaggio di Fossa di Sogliano DOP con Crema e Gamberoni

Oggi, vi proponiamo un primo piatto raffinato firmato da Francesca Vassallo, autrice del blog La Maggiorana Persa.

 

Preparare gli gnocchi fatti in casa con il prestigioso Formaggio di Fossa di Sogliano DOP di Trevalli – Cooperlat rende questa ricetta una vera celebrazione del gusto italiano. Questo formaggio, simbolo delle tradizioni dell’appennino marchigiano, vanta un metodo di stagionatura unico: riposa per circa tre mesi in fosse di tufo vecchie di almeno 10 anni, acquisendo così il suo inconfondibile aroma deciso e caratteristico.

 

Per il condimento, è stata selezionato un formaggio di latte misto aromatizzato al tartufo da abbinare agli gnocchi di Fossa e che si sposa perfettamente con la nota dolce delle code di gamberoni. Il tutto è arricchito dal sale alle erbe aromatiche e dall’olio extravergine di oliva San Marzano, spremuto a freddo in Puglia, per un tocco finale che esalta ogni ingrediente.

 

Iniziamo!

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

Per gli gnocchi:

 

  • 300 g di farina
  • 200 g di formaggio di Fossa di Sogliano Dop Trevalli - Cooperlat
  • 140 g di latte intero

 

Per il condimento:

 

  • 180 g di code di gamberoni
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva San Marzano
  • 1 scalogno
  • 2 cucchiai di cognac
  • 1 manciata di sale alle erbe aromatiche
  • 100 g confezione di formaggio aromatizzato al tartufo
  • 70 g di latte

 

PROCEDIMENTO

 

Preparate gli gnocchi

 

1. Impasto

 

Tritate il Formaggio di Fossa di Sogliano con la farina in un mixer a velocità alta fino a ottenere una polvere omogenea. Aggiungete il latte intero poco alla volta e mescolate fino a formare un impasto compatto e granuloso.

 

2. Lavorazione

 

Trasferite l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e lavoratelo a mano fino a ottenere una consistenza liscia e uniforme. Copritelo con un canovaccio pulito e lasciatelo riposare per 15 minuti.

Stendete l’impasto fino a uno spessore di circa mezzo centimetro, cercando di mantenere una forma regolare. Tagliate delle strisce larghe 2 cm, quindi ricavate dei quadratini di 2x2 cm. Rotolateli sui rebbi di una forchetta per ottenere la classica forma rigata degli gnocchi.

Disponeteli su un vassoio infarinato e lasciateli riposare.

 

Condimento, cottura e impiattamento

 

1. Sgusciate le code dei gamberoni ed eliminate il filamento nero, aiutandovi con uno stecchino. Lavatele con cura e asciugatele con carta assorbente.

 

2. Tritate lo scalogno finemente e fatelo soffriggere in una padella con l’olio extravergine di oliva. Aggiungete le code di gamberoni e il sale alle erbe aromatiche. Sfumate con il cognac e cuocete per 2-3 minuti a fiamma vivace.

 

3. Tagliate il formaggio al tartufo in piccoli pezzi e trasferitelo in un pentolino dal fondo spesso. Unite il latte e scaldate a fiamma molto bassa, mescolando fino a fondere gli ingredienti in una crema liscia.

 

4. Portate a ebollizione una pentola di acqua salata e cuocete gli gnocchi fino a quando non vengono a galla (circa 8 minuti). Scolateli con un mestolo forato e trasferiteli direttamente nei piatti di portata. Trasferite gli gnocchi al formaggio di fossa nel piatto di portata e conditeli con la crema al formaggio al tartufo.

 

5. Condite gli gnocchi con la crema al formaggio al tartufo, distribuendola uniformemente. Completate con le code di gamberoni e un cucchiaio del loro sughetto di cottura.

 

6. Decorate il piatto con una spolverata di prezzemolo fresco tritato e una grattugiata di Formaggio di Fossa.

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Preparatevi a stupire tutti con un piatto da vero gourmet, magari abbinando un calice di Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC o un Fiano di Avellino che ne esalteranno i sapori.

Carbonara Day -  Il Raviolo Aperto di Gualtiero Marchesi
Carbonara Day - Il Raviolo Aperto di Gualtiero Marchesi

Oggi, in tutto il mondo, si celebra il Carbonara Day, una festa internazionale dedicata a uno dei piatti simbolo della cucina italiana: la Carbonara.

 

Istituita dall’Unione Italiana Food e dall’International Pasta Organisation, questa giornata è un’occasione per celebrare la creatività e l’eccellenza della nostra tradizione culinaria. 

Per rendere omaggio a questa ricorrenza, vi proponiamo una rivisitazione gourmet della carbonara, firmata da Monica Martino, autrice del blog Esperimenti in cucina – Una biologa ai fornelli. La sua reinterpretazione si ispira alla filosofia della “nuova cucina italiana” di Gualtiero Marchesi, celebre per la capacità di scomporre e reinterpretare i piatti, esaltando ogni ingrediente nella sua unicità.

 

Il risultato è il raviolo aperto alla carbonara, un piatto che combina due sfoglie di semola, un cuore cremoso di carbonara e il guanciale croccante. La decorazione riprende gli ingredienti del ripieno, sottolineando l’identità prorompente di questa icona gastronomica. 

 

Ingredienti Per La Sfoglia (per 10 ravioli grandi)

 

  • 100 g di semola di grano duro macinato a pietra
  • Acqua a temperatura ambiente q.b.
  • Pepe misto creola grattugiato al momento q.b.

 

Ingredienti per il ripieno e la decorazione

 

  • 5 tuorli d’uovo a pasta gialla
  • 100 g di Pecorino Romano DOP grattugiato + altro per la crema alla gricia
  • 150 g di guanciale (possibilmente di Amatrice o di Norcia)
  • Pepe misto creola grattugiato al momento q.b.
  • Scaglie di Pecorino Romano DOP

 

INIZIAMO!

 

1, Preparare la sfoglia

 

Disponete la semola su una spianatoia, creando un cratere al centro. Aggiungete un po’ d’acqua e pepe nero macinato. Mescolate con una forchetta e lavorate fino a ottenere un panetto omogeneo. Avvolgete l’impasto nella pellicola da cucina e lasciatelo riposare per circa 30 minuti.

 

2. Preparare il guanciale

 

Tagliate il guanciale a listarelle, ricavando anche dei “petali” per la decorazione. Rosolate in padella fino a renderlo croccante, raccogliendo il grasso rilasciato.

 

3. Preparare la crema carbonara

 

In una ciotola, mescolate i tuorli con il Pecorino e il pepe. Aggiungete 2/3 del grasso caldo del guanciale e amalgamate fino a ottenere una crema liscia. Tenete in caldo.

 

4. Preparare e cuocere la sfoglia

 

Dividete l’impasto in due e stendetelo con il mattarello. Passate la sfoglia nella macchina per la pasta fino a uno spessore di circa 3 mm. Ritagliate dei quadrati grandi con un coppapasta o un coltello. Portate a ebollizione una pentola d’acqua salata e scottate brevemente le sfoglie dei ravioli. Intanto in una ciotolina, unite il pecorino e il pepe con poca acqua di cottura, creando una crema alla gricia densa.

 

5. Assemblare il piatto

 

Scaldate le sfoglie in padella con il grasso del guanciale per renderle lucide.

Su un piatto caldo, spalmate un velo di crema alla gricia e adagiate una sfoglia. Aggiungete un cucchiaio di crema carbonara e qualche listarella di guanciale croccante. Sovrapponete una seconda sfoglia ruotata di 90° per formare una “stella” a otto punte. Decorate il piatto con pennellate di crema carbonara, petali di guanciale e scaglie di Pecorino.

 

Ultimate con strisce di crema alla gricia e una spolverata di pepe fresco.

 

 

 

Tips & Abbinamenti

Consigliamo di accompagnare il raviolo aperto di Carbonara con un Frascati superiore DOCG, un vino di grande intensità ed eleganza, come la ricetta che vi abbiamo proposto.

Cecatelli al Sugo di Polpo e Chipotle
Cecatelli al Sugo di Polpo e Chipotle

Immagina un piatto che racconti due culture culinarie ricche di storia e sapori: il Messico, con i suoi ingredienti vivaci e piccanti, e la Puglia, terra di oliveti e tradizioni mediterranee.

 

Oggi, vi proponiamo una primo di mare che celebra l’incontro tra questi due patrimoni enogastronomici separati dall’oceano.

 

Per questa ricetta abbiamo selezionato ingredienti d’eccellenza, frutto di aziende che con passione e dedizione portano avanti la tradizione e l'innovazione.

 

  • Protagonisti del piatto sono i cecatelli, una tipica pasta del territorio pugliese, diffusasi anche in Molise e Campania. Questi piccoli gioielli di semola di grano duro sono prodotti dalla Cooperativa Agricola Palazzo Piccolo, una realtà che coniuga l'esperienza di una famiglia dedita da generazioni all'agricoltura biologica e sostenibile.

 

  • Il tocco messicano, è dato dal chipotle, un peperoncino affumicato dal sapore intenso, che dona al piatto una nota piccante e avvolgente. Curiosamente, questo ingrediente messicano viene coltivato proprio in Puglia, nella Masseria Bosco delle Rose, che ha saputo integrare sapientemente le tecniche agricole locali con la coltivazione di questa varietà esotica.

 

  • A legare il tutto, c'è un autentico tesoro pugliese: l'olio extravergine d'oliva biologico dell'Azienda Agricola Masseriola, spremuto a freddo per mantenere intatte tutte le sue proprietà organolettiche. L'azienda si distingue per il suo impegno nella produzione di altissima qualità e a impatto ambientale zero.

 

  • Infine, per dare corpo e profondità al piatto, abbiamo scelto il Nero di Troia delle Cantine Pirro, un vino rosso biologico affinato per sei mesi in botti di rovere francese. Il risultato è un bouquet elegante con delicati sentori di vaniglia, perfetto per esaltare i sapori decisi della nostra ricetta.

 

Che aspettiamo? Mettiamoci il grembiule ed iniziamo!

 

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 320 g di cecatelli - Cooperativa Palazzo Piccolo
  • 600 g di polpo
  • 300 g di polpa di pomodoro
  • 1 bottiglia di Nero di Troia biologico delle Cantine Pirro (vi serviranno 30 cl per il condimento)
  • 2 cucchiai di chiplote bio - Masseria Bosco delle Rose
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 foglia di alloro
  • Olio Extravergine di Oliva - Azienda Agricola Masseriola
  • Sale q.b.

 

Preparazione

 

1. Sciacquate bene il polpo sotto l’acqua corrente e tagliatelo a pezzi grandi di circa 8-10 centimetri. Un piccolo consiglio: preparatelo la sera prima e lasciatelo una notte in freezer per rendere la cottura più morbida.

 

2. In una pentola dal fondo spesso, scaldate un filo d'olio extravergine e unite i pezzi di polpo. Cuocete per circa 10 minuti, fino a quando avrà rilasciato tutta la sua acqua, permettendo ai tentacoli di arricciarsi nell'olio caldo.

 

3. Aggiungete gli spicchi d'aglio interi e versate 30 cl di Nero di Troia, coprendo la pentola con un coperchio. Lasciate cuocere a fiamma dolce per circa un'ora, o fino a quando il polpo risulterà tenero.

 

4. Unite la polpa di pomodoro, la foglia di alloro e il chipotle, che conferirà una leggera nota affumicata e piccante. Regolate la quantità secondo il vostro gusto e salate a piacere. Proseguite la cottura per altri 10 minuti.

 

5. Tagliate il polpo a fette spesse e conservate alcuni tentacoli interi per la decorazione finale. Cuocete i cecatelli in abbondante acqua salata per circa 14 minuti. Una volta scolati, conditeli con il sugo di polpo. Se preferite una consistenza più avvolgente, potete ripassarli per qualche minuto in padella.

 

 

Buon appetito e buon viaggio tra i sapori del Messico e della Puglia!

 

 

Tips & Abbinamenti

 

Pasteggiando con lo stesso Nero di Troia utilizzato per la preparazione della salsa, apprezzerete appieno l'equilibrio tra la dolcezza del polpo e il carattere affumicato del chipotle,

Bucatini con Sugo di Seppia alla Pugliese
Bucatini con Sugo di Seppia alla Pugliese

Il sugo di seppie alla pugliese è un piatto tipico della tradizione gastronomica della Puglia, caratterizzato dall'uso di seppie fresche cotte in una saporita salsa di pomodoro.

Può essere utilizzato sia per condire la pasta, sia per accompagnare le seppie come secondo piatto, anche nella versione farcita con un ripieno a base di pane raffermo, pecorino e uova.

 

Per questa ricetta, abbiamo scelto di abbinare il sugo ai bucatini, un formato di pasta che, insieme ai troccoli, si presta perfettamente a trattenere il condimento in questione. Prodotti con semola di grano duro, sono tipici della cucina romana, ma ampiamente diffusa in tutto il Sud Italia, spesso nella variante degli ziti, dal diametro maggiore.

 

Le seppie appartengono alla stessa famiglia di polpi e calamari. Sono cefalopodi dotati di straordinarie capacità mimetiche e privi di una vera e propria conchiglia esterna, sostituita dall’osso di seppia, un organo interno ricco di bollicine di gas che le aiuta a galleggiare.

Vivono nei fondali sabbiosi e melmosi dei mari di tutto il mondo, compreso l’Adriatico, dove si distinguono due specie principali: una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.

 

Per esaltare il sapore delicato di questo mollusco, abbiamo scelto un vino bianco secco, l’Albana di Romagna DOCG, dal profumo fruttato e floreale.

La sua versione secca, fornita dalle Cantine Intesa di Faenza – Cooperativa Agrintesa, si distingue per il gusto fresco, asciutto e leggermente amarognolo, perfetto per accompagnare il sugo di seppie.

 

Ingredienti per 4 porzioni

  • 320 g bucatini
  • 500 g di seppie
  • 500 g di pomodori maturi (oppure polpa di pomodoro di qualità)
  • 1 bicchiere di vino bianco secco Albana di Romagna DOCG
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva q.b.
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Peperoncino (facoltativo, per un tocco di piccantezza)

 

Preparazione

 

1. Pulite accuratamente le seppie eliminando l’osso, le interiora e la pelle. Sciacquatele sotto acqua corrente e tagliatele a strisce o a pezzi, lasciando interi i tentacoli.

 

2. Sbollentate i pomodori per un minuto in acqua bollente, pelateli, privateli dei semi e tagliateli a dadini (oppure utilizzate polpa di pomodoro di qualità). In una padella capiente, scaldate l’olio extravergine d’oliva e fate rosolare gli spicchi d’aglio schiacciati e la cipolla tritata finemente.

 

3. Aggiungete le seppie e fatele rosolare per qualche minuto a fuoco medio-alto. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare.

 

4. Unite i pomodori e aggiustate di sale e pepe (tenendo conto della naturale sapidità delle seppie). Se gradite, aggiungete un pizzico di peperoncino.

Coprite e fate cuocere a fuoco basso per circa 30-40 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Il sugo dovrà risultare denso e le seppie morbide.

 

5. Lessate i bucatini in abbondante acqua salata, scolateli al dente e uniteli al sugo di seppie. Fate saltare il tutto per un paio di minuti per amalgamare i sapori.

Pochi minuti prima di spegnere il fuoco unite il prezzemolo tritato.

 

6. Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolate al dente e fate saltare nel sugo per un paio di minuti.

 

 

  Spolverate ancora con un po’ di prezzemolo e servite.

 

 

Tips & Abbinamenti

Consigliamo di pasteggiare questo primo di mare con lo stesso Albano di Romagna DOCG, utilizzato per sfumare il condimento o, in alternativa, con Negroamaro Rosato del Salento, fresco e sapido.

 

Tronchetto di Polenta e Cotechino con Lenticchie
Tronchetto di Polenta e Cotechino con Lenticchie

Oggi, vi presentiamo un piatto unico, dal sapore invernale e dall'aria natalizia, perfetto per celebrare il Capodanno o per deliziare amici e parenti durante una cena speciale.

 

La ricetta ci è stata ispirata da Sonia Camozzini, food blogger bergamasca di Giallo Zafferano e ospite del programma televisivo MasterChef. Mamma a tempo pieno di tre figli, Sonia coltiva una grande passione per la cucina e cura con dedizione la sua pagina Instagram Arte e fantasia a tavola, nata da un piccolo blog dedicato alla cucina italiana.

 

Il tronchetto di polenta, con cotechino e lenticchie è un piatto unico e sfizioso, una ricetta originale per stupire i vostri ospiti. Vediamo come prepararlo!

 

 

Ingredienti

 

Per le lenticchie:

  • 250 g di lenticchie (lavate e risciacquate con cura)
  • 4 carote
  • 1 cipolla
  • 1 gambo di sedano
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 5 cucchiai di salsa di pomodoro
  • 500 ml di brodo vegetale
  • Sale q.b.
  • Una punta di peperoncino in polvere
  • 1 cucchiaino di basilico tritato
  • Per la polenta:
  • 2 lt di acqua
  • 350 g di farina di mais
  • sale
  • Altri ingredienti:
  • 2 cotechini
  • una spolverata di parmigiano grattugiato

 

Per la polenta:

  • 2 lt di acqua
  • 350 g di farina di mais (farina per polenta)
  • Sale q.b.
  • Una spolverata di parmigiano grattugiato

 

Interno:

  • 2 cotechini precotti

 

Procedimento

 

Preparate le lenticchie.

 

1. In una pentola capiente, fate soffriggere un trito di carote, cipolla e sedano con l’olio extravergine d’oliva per qualche minuto. Aggiungete il basilico tritato e una punta di peperoncino, mescolando per amalgamare i sapori.

 

2. Unite le lenticchie lavate, la salsa di pomodoro e il brodo vegetale. Lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiustando di sale, se necessario.



Preparate la polenta.


3. Mettiamo sul fuoco un tegame con 2 litri di acqua e portiamolo a ebollizione. Appena l'acqua bolle, aggiungiamo il sale e versiamo la farina di mais a pioggia, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Continuiamo a mescolare per 30 minuti, o fino a ottenere una consistenza ideale.

Nel frattempo, cuociamo i cotechini seguendo le indicazioni riportate sulla confezione.

 

5. Una volta pronta la polenta, trasferitela su un foglio di carta da forno, stendendola con una spatola per formare un rettangolo di circa 1,5 cm di altezza. Assicuratevi che la lunghezza del rettangolo corrisponda a quella dei cotechini.

 

Assemblate il tronchetto.

 

6. Sovrapponete uno strato sottile di lenticchie alla base di polenta e posizionate i cotechini al centro. Arrotolate delicatamente la polenta intorno al ripieno, aiutandovi con la carta da forno, fino a formare un salame compatto. Lasciate raffreddare.

 

Guarnite e servite.

 

7. Quando il tronchetto si è raffreddato, tagliate un’estremità in obliquo e posizionatela accanto al rotolo per creare l’effetto di un ramo. Con i rebbi di una forchetta, realizzate delle linee ondulate sulla superficie per simulare le venature della corteccia di un tronco.

Disponete il tronchetto su un piatto da portata, completandolo con il resto delle lenticchie distribuite alla base.

Il tronchetto di polenta con cotechino è buono anche freddo, tuttavia consigliamo di riscaldare leggermente il piatto, prima di servirlo, per esaltarne il sapore e la morbidezza.

 

 

Pronti a stupire i vostri commensali?

Contorno di Zucchine e Pancetta Dolce
Contorno di Zucchine e Pancetta Dolce

Questa deliziosa ricetta a base di zucchine disidratate Farris è un'idea versatile e gustosa, perfetta sia come contorno sfizioso che come condimento per un primo piatto ricco di sapore.



Ingredienti (per 4 persone)

 

  • 125 g zucchine a rondelle disidratate Farris
  • 150g di pancetta dolce tagliata a cubetti
  • 1 cipolla tritata finemente
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Prezzemolo fresco tritato q.b. (per guarnire)

 

Preprazione

 

Le zucchine

 

  • Portate a ebollizione una pentola d'acqua non salata e lessate le rondelle di zucchine per circa 20 minuti, fino a quando risultano morbide ma ancora compatte. Scolatele accuratamente.

 

Soffritto aromatico

 

  • In una padella capiente, scaldate l'olio extravergine d'oliva e aggiungete la cipolla tritata finemente insieme alla pancetta dolce. Fate rosolare a fuoco dolce, mescolando di tanto in tanto, fino a quando la cipolla diventa traslucida e la pancetta ben dorata.

 

Cottura

 

  • Unite le zucchine scolate nella padella, mescolate delicatamente per amalgamare i sapori e lasciate cuocere per circa 5 minuti. Sfumate con il vino bianco, lasciandolo evaporare a fuoco medio. Regolate di sale e pepe secondo il vostro gusto.
  • Aggiungete mezzo bicchiere di acqua calda e continuate la cottura per ulteriori 5-10 minuti, fino a ottenere una consistenza cremosa e avvolgente.

 

Finitura e servizio

 

  • Servite le zucchine ben calde, guarnendo con una generosa spolverata di prezzemolo fresco tritato per un tocco di freschezza e colore.

 

 

Se desiderate utilizzare questa preparazione come condimento per un primo piatto, abbinate le zucchine a una pasta corta, come penne o fusilli.

Per un risultato ancora più gustoso, completate il piatto con una spolverata di pecorino o parmigiano grattugiato e un pizzico di pepe nero macinato al momento.  

 

 

La ricetta è stata realizzata da Fernanda Demuru, foodblogger di Giallo Zafferano autrice del blog "Il Leccapentole… e le sue padelle".

Calamarata al Sugo e Formaggio ai Funghi Porcini
Calamarata al Sugo e Formaggio ai Funghi Porcini

Non c'è coccola migliore di un buon piatto di pasta. Sin dal suo inconfondibile profumo durante la cottura, la pasta stimola la fantasia, suggerendo abbinamenti e ricette da creare.

 

La calamarata, in particolare, è un formato di pasta che regala grandi soddisfazioni grazie alla sua consistenza corposa e avvolgente. Uno dei nostri preferiti! Oggi ve la proponiamo con intensi sapori mediterranei: un dolce sugo di pomodoro che si sposa con la cremosità di un formaggio ai funghi porcini.

Gli ingredienti di questa ricetta provengono da produttori cooperativi impegnati a valorizzare le eccellenze gastronomiche italiane.

 

La calamarata è prodotta da Daunia&Bio Società Cooperativa, nata nel 2011 nel territorio foggiano. Questa cooperativa riunisce produttori agricoli del settore biologico e promuove il progetto Pasta&Bio, volto alla diffusione di pasta ottenuta da grani duri locali, in particolare della varietà Senatore Cappelli, coltivati con metodi biologici e tracciati dalla semina al prodotto finito.



I pomodori pelati provengono da Rosso Gargano, una società consortile con sede a Foggia, impegnata nella valorizzazione di questo ortaggio simbolo della tradizione gastronomica italiana.

 

Il formaggio ai funghi porcini che abbiamo selezionato è di media maturazione, prodotto con latte misto bovino e ovino dal marchio Trevalli - Cooperlat, una cooperativa marchigiana con oltre 60 anni di esperienza nel settore lattiero-caseario, impegnata nella sostenibilità ambientale e nella salute dei consumatori.

 

 

Ingredienti per 4 persone

 

  • 320 g di calamarata Daunia&Bio
  • 400 g di pomodori pelati Rosso Gargano
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • 200 g di formaggio misto ai funghi porcini Trevalli, tenuto a temperatura ambiente per due ore prima dell’uso
  • Timo secco q.b.
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

Preparazione

1. Schiacciate i pomodori pelati all’interno di una ciotola, aiutandovi con una forchetta.

 

2. In un pentolino d’acciaio dal fondo spesso, scaldate l’olio a fiamma moderata e aggiungete lo spicchio d’aglio. Fate insaporire l’olio senza far dorare l’aglio. Aggiungete i pomodori pelati, alzate leggermente la fiamma e cuocete per circa 5 minuti. Regolate di sale, pepe e aggiungete un pizzico di timo. Mescolate e lasciate raffreddare.

 

3. Tagliate il formaggio ai funghi porcini a cubetti di circa 1 cm per lato. Cuocete la calamarata in abbondante acqua salata seguendo i tempi indicati sulla confezione.

 

4. Scolate la pasta, conditela con un filo d’olio e lasciatela riposare qualche minuto in un piatto ampio.

Una volta intiepidita, conditela con la salsa di pomodoro e distribuitela nei piatti. Completate ogni porzione con i cubetti di formaggio ai funghi porcini e servite.

 

 

Un piatto semplice ma ricco di sapore, che celebra la tradizione mediterranea e l’impegno cooperativo quotidiano con ingredienti d’eccellenza.  

Insalata Aromatica di Orzo con Ceci e Tonno
Insalata Aromatica di Orzo con Ceci e Tonno

L'orzo, un cereale dalle mille sfaccettature, è ricco di proprietà benefiche, tra cui fibre, vitamine del gruppo B e minerali come magnesio, ferro e fosforo.

Grazie al suo contenuto di carboidrati complessi, è un alleato ideale per chi cerca energia duratura senza appesantire. Inoltre, è noto per il suo effetto saziante, perfetto per piatti che soddisfano e nutrono senza appesantire.

 

L’orzo è un cereale versatile che sposa volentieri robuste e corroboranti zuppe invernali, raffinati “orzotti” o insalate fredde, come in questo caso.

In questa versione di insalata estiva, l'orzo si abbina armoniosamente ai ceci, al tonno e al rosmarino, in una combinazione di sapori freschi e bilanciati. Un piatto croccante che, nella sua semplicità, diventa una prelibatezza.  

 


Ingredienti per 4 persone

  • 200 grammi di orzo perlato
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • 1 cucchiaino colmo di paprika affumicata + un po’ per cospargere l’insalata prima di servirla.
  • 140 grammi di ceci secchi precedentemente ammollati e lessati oppure ceci in scatola di alta qualità, sgocciolati e sciacquati con acqua fredda
  • 80 grammi di tonno in olio extravergine di oliva sgocciolato
  • 12 cipolline sott’aceto sgocciolate
  • 1 cucchiaino circa di aghi di rosmarino fresco finemente tritati al momento + 4 cime per decorare
  • 1 limone non trattato
  • Sale q.b.
  • Pepe nero macinato al momento q.b.

 

Preparazione

 

1. Portate a bollore abbondante acqua salata e lessatevi l’orzo seguendo i tempi indicati sulla confezione (10 minuti nel nostro caso).

 

2. Scolate il cereale e raffreddatelo sotto acqua corrente, scolandolo nuovamente per eliminare ogni traccia di liquido.

Stendetelo su un piatto largo e lasciatelo asciugare.

 

3. In una padella antiaderente, versate poco olio e aggiungete la paprika. Scaldate a fiamma dolce, unite i ceci, saltandoli per circa 3 minuti.

Spegnete il fuoco e fate raffreddare.

 

4. In una ciotola capiente, unite l’orzo, i ceci, il tonno, le cipolline e il rosmarino tritato. Grattugiate un po' di scorza di limone per un tocco unico.

Condite con succo di limone appena spremuto, olio, sale e pepe,e mescolando con cura.

 

5. Prima di servire, lasciate riposare l’insalata fuori dal frigorifero per evitare che sia troppo fredda e per mantenerla alla giusta temperatura. Sporzionate l’insalata di orzo nelle ciotoline, cospargete con un po’ di paprika, decorte con il rosmarino restante.

Infine servite.

 

Questa insalata di orzo è ideale per un pranzo leggero e saziante o per un piatto unico da condividere. Buon appetito

 

 

Tips&Abbinamenti

 

Per accompagnare questa insalata di orzo con ceci, tonno e rosmarino, consigliamo abbinamenti alcolici freschi, leggeri e capaci di esaltare la delicatezza degli ingredienti senza sovrastarne i sapori.

 

  • Come vino bianco potreste optare per un Verdicchio dei Castelli di Jesi: La sua struttura media non copre i sapori delicati degli altri ingredienti e si sposa con l’agrumato del limone.

 

  • Se preferite un rosé, scegliete qualcosa di delicato come un Cerasuolo d’Abruzzo che, ben strutturato, grazie al suo sapore fruttato e la leggera acidità lo rendono perfetto per un piatto fresco come questo.

 

  • Per gli amanti della birra, selezioniamo una Pilsner, una lager chiara e fresca, leggermente amara e che bilancia la corposità del tonno e la sapidità del piatto.

 

 

Buon Appetito!

Paccheri Rigati con Vongole e Zucchine
Paccheri Rigati con Vongole e Zucchine

C’è chi è già in ferie, assaporando il meritato relax fronte mare con un calice di vino bianco e uno spaghetto alle vongole.

E poi c’è chi, ancora in ufficio, sogna ad occhi aperti quel momento.

 

Per ingannare l’attesa e portare un po’ di atmosfera marina nella vostra cucina, oggi vi proponiamo una ricetta estiva e intramontabile: Paccheri con Vongole e Zucchine.

 

Un primo piatto di pesce semplice e ricco di gusto, perfetto per evocare il profumo di iodio e il rumore delle onde, ovunque voi siate.

Le zucchine, ingrediente spesso protagonista della cucina di mare, donano un piacevole contrasto dolce-salato, esaltando il sapore delicato delle vongole.

 

Per dare un tocco superlativo alla ricetta di oggi, abbiamo utilizzato un’eccellenza della cooperazione agroalimentare. Il Novolio IGP Sicilia, olio extravergine di Oliva prodotto dalla cooperativa La Goccia d’Oro di Menfi (AG), spremuto a freddo e non è filtrato.

La cooperativa dal 1974, distribuisce olio extra vergone di oliva delle terre siciliane in base ai valori di qualità e trasparenza.

 

Il risultato? Un piatto che profuma di mare e racconta il Sud. 

 

Ingredienti

 

  • 400 g di paccheri rigati
  • 300 g di zucchine
  • 300 gr di vongole veraci
  • Olio extra vergine di oliva Cooperativa La Goccia d’Oro
  • Sale q.b.
  • Pepe Nero q.b
  • Basilico q.b.

 

 

PREPARAZIONE

 

1. In una padella capiente, fate soffriggere leggermente uno spicchio d’aglio sbucciato con un filo generoso di olio extravergine d’oliva.

 

2. Nel frattempo, lavate e tagliate le zucchine a cubetti o "a funghetto". Aggiungetele nella padella e cuocetele a fiamma media per circa 7-10 minuti, mescolando di tanto in tanto, fino a doratura.

Una volta pronte, trasferite le zucchine in un piatto, mantenendo l’olio in padella.

 

3. Sciacquate accuratamente le vongole sotto acqua corrente per eliminare eventuali residui di sabbia. Versatele nella padella con l’olio aromatizzato all’aglio e coprite con un coperchio. Cuocete a fiamma vivace fino a quando non si saranno aperte.

Aggiungete le zucchine e amalgamate il tutto, lasciate riposare per 4-5 minuti.

 

4.Portate a bollore una pentola con acqua leggermente salata e cuocete i paccheri. Scolateli 5 minuti prima del tempo indicato sulla confezione, conservando un mestolo di acqua di cottura.

Aggiungete i paccheri scolati nella padella con le vongole. Unite il mestolo di acqua di cottura e fate saltare il tutto per 4 minuti a fiamma viva, mescolando spesso.

A questo punto, incorporate anche le zucchine, amalgamando delicatamente gli ingredienti per qualche minuto a fuoco spento.

 

5 .Lasciate riposare il piatto per 3 minuti, affinché i sapori si armonizzino. Impiattate e guarnite con foglie di basilico fresco e una spolverata di pepe nero appena macinato.

 

 

Tips & Abbinamenti

Per i primi piatti di mare a base di vongole consigliamo di abbinare un vino bianco dalle note minerali, come un Vermentino di Toscana IGT, o un rosè asciutto e fermo come il Cerasuolo d’Abruzzo DOC.

 

 

 

Che siate in vacanza o ancora in città, concedetevi questo assaggio d’estate e lasciatevi conquistare dai sapori autentici di una tradizione che non passa mai di moda.