Alla lezione i ragazzi hanno risposto positivamente alle sollecitazioni proposte in maniera molto interattiva e, durante l’anomala lezione, si è spaziato sul mondo cooperativo coinvolgendo i giovani nelle riflessioni alternando gli interventi di studio con prove pratiche ed improvvisazioni.
E’ stata distribuita a tutti gli studenti la guida “Emilia Romagna – Il Gusto della Cooperazione”, che è il filo conduttore delle lezioni. Il Presidente Pietro Codeluppi ha spiegato l’importanza della cooperativa agricola Sant’Ignazio di Guastalla, dedita alla gestione in comune di macchine agricole per le lavorazioni dei terreni dei soci; la gestione condivisa dei mezzi è parte fondamentale della razionalizzazione dei costi e consente la sopravvivenza delle singole aziende agricole dei soci. Con la propria impresa sta cercando di ottenere il riconoscimento europeo anche per l’anguria reggiana, uno dei frutti estivi maggiormente dissetanti e rinfrescanti, ricco di proprietà nutritive e benefiche, che contribuisce alla nostra idratazione durante le giornate più calde.
Maurizio Barigazzi, ha parlato della cantina sociale di Gualtieri, nata nel lontano 1958 e da sempre dedita alla cura dei vigneti, con metodi di vinificazione rigorosi e nuove tecnologie che oggi contribuiscono a creare la qualità e lo stile dei nostri vini. La produzione delle uve tipiche delle nostre zone ha dato origine a vini del tutto particolari, rossi, frizzanti, estremamente gradevoli al palato che oggi sono conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo anche perché le nuove mode o tendenze che dir si voglia, fanno del nostro vino un vino che “piace”, in tutte le occasioni ed anche per un pubblico femminile. Gabriele Rossi ha portato la propria esperienza decennale ed ha spiegato l’importanza della produzione del parmigiano reggiano nel tessuto produttivo locale; oltre a ripercorrere la tradizione secolare di questo formaggio noto in tutto il mondo, il nostro casaro ha interloquito con i ragazzi presenti, appassionati e curiosi nel conoscere meglio le varie fasi della lattazione, le tecniche di produzione e le diverse stagionature del prodotto.
Un prodotto che, pur innovandosi con la meccanizzazione di alcune fasi, resta ancora oggi artigianale e frutto della passione e del duro lavoro 365 giorni all’anno dei soci produttori di latte, che deve essere remunerato al meglio tramite la produzione del re dei formaggi. Massimo Zaghi ha letteralmente rapito i giovani allievi raccontando e spiegando la storia della C.A.T. (Cooperativa Agroenergetica Territoriale), cooperativa nata da poco per portare a valore l’utilizzo di residui organici e di scarti della lavorazione al fine di favorire l’attivazione di filiere agri-energetiche che risultino sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico, per poter produrre sia energia elettrica che calore. Quello di CAT è un progetto in grado di guardare lontano, che coinvolge i produttori del territorio al fine di produrre elettricità, calore e fertilizzante agricolo di alta qualità; Il tutto in maniera sostenibile e soprattutto senza mettere a rischio la biodiversità in agricoltura e le produzioni alimentari e senza causare fenomeni di deforestazione e spreco d’acqua. Davide Pieri, di Fedagri Confcooperative Emilia Romagna, e Fabrizio Ricchi, di Fedagri Confcooperative Reggio Emilia, insieme a De Leo, hanno partecipato attivamente alle varie fasi dell’incontro, sottolineando l’importanza ed i valori distintivi del sistema cooperativo e dell’importanza del mondo cooperativo in Emilia Romagna, in tutti i settori non solo nel comparto agroalimentare; durante l’incontro, gli studenti sono stati ampiamente coinvolti ed hanno dimostrato un’ottima preparazione. L’incontro, che si è concluso con un festoso assaggio dei prodotti portati dagli anomali docenti, è stato curato e realizzato grazie alla disponibilità ed alla passione del professor Marino Pizzuti, coadiuvato dalla Vice Preside Cinzia Lusetti, con la partecipazione anche dei professori Ester Marchesi, Gabriele Magnani e Giovanni Notari.